Tesina di Gaia
FUCO Fucina contemporanea
Lingua dei Segni – Corso II livello
Tesina finale presentata da Gaia Tioli
Segna e InSegna
Molti credono che la lingua dei segni sia impiegata esclusivamente da parte delle persone sorde, ma i segni e in generale la comunicazione manuale sono ampiamente utilizzati anche in diverse attività ricreative. Nel campo delle immersioni subacquee, per esempio, viene utilizzato un sistema di segnali manuali per trasmettere informazioni, riferire sullo stato di salute, identificare diverse specie di pesci e comunicare potenziali pericoli ai compagni di immersione.
E’ sempre più comune l’idea che mentre le persone udenti possono avere difficoltà a comunicare sott’acqua, a distanze considerevoli o quando separate da barriere che impediscono la propagazione del suono, al contrario la lingua dei segni permette lo scambio di informazioni senza impedimenti apparenti, purché sia mantenuta una linea visiva diretta. Questo aspetto porta a riflettere sull’importanza dell’acquisizione della lingua dei segni da parte di subacquei insieme ai rispettivi compagni di immersione per ottenere l’opportunità di intraprendere conversazioni sott’acqua, comunicare a grandi distanze o attraverso barriere di vetro.
Ci sono indubbiamente delle differenze nel modo in cui le persone sorde vivono il mondo subacqueo rispetto alle persone udenti, ma le differenze non sono automaticamente negative. Per molti versi, è possibile pensare che le persone sorde siano molto più preparate ad affrontare l'avventura subacquea rispetto a quelle udenti. Una delle prime difficoltà che
una persona udente sperimenta durante l’immersione è l’assenza di rumore che lo circonda o l’impossibilità di comunicare eventuali problemi che possono insorgere sott’acqua.
Il progetto “Segna e InSegna” è un “un progetto pionieristico che, in ossequio al “credo” di alcuni “sportivi” fortemente motivati dalla passione per la subacquea, ambisce a dare vita all’obiettivo di accompagnare tutte le persone affette da sordità verso ed all’interno del “meraviglioso mondo sommerso, il mare”, con l’intento di far conoscere i suoi abitanti ed il suo ciclo vitale, fonte di insegnamento per tutti noi.” Questa è la descrizione del progetto che si può leggere sul sito ufficiale di SCUBA360: https://www.scuba360.it/segna-ed-insegna/.
Si tratta di un programma innovativo che propone di accompagnare nel mondo della subacquea sia persone sorde che persone udenti utilizzando la lingua dei segni come mezzo di comunicazione.
La nascita di tale progetto è da attribuire alla figura professionale di Antonio Finotti, presidente della società subacquea A.S.D. SCUBA360 di Torino, affiliata alla società A.C.D.C.I. CMAS DIVING CENTER di Bologna. Il progetto, in collaborazione con l’Ente Nazionale di Torino, è rivolto alle persone affette da sordità e non, che ambiscono a svolgere attività di immersione subacquea, utilizzando per l’appunto la lingua dei segni.
Questo progetto si può dire che prende vita nel 2012 durante una classica uscita subacquea presso un diving collocato nell’area marina protetta di Portofino (Liguria) per effettuare un’immersione insieme agli allievi del corso. Antonio stava preparando la sua attrezzatura subacquea e controllava che gli allievi non avessero problemi nel montare la loro quando gli si avvicina una famiglia composta da mamma, papà e un giovane ragazzo. La mamma gentilmente chiese ad Antonio se c’era la possibilità di effettuare una prova di immersione per suo figlio quattordicenne. In un primo momento l’istruttore sembrò favorevole a questa possibilità, cambiando improvvisamente opinione quando vide la madre e il figlio comunicare attraverso una comunicazione “silenziosa e gestuale” e quindi rendendosi conto che il figlio era affetto da sordità. Antonio era molto preoccupato ed espresse le sue preoccupazioni alla madre, non poteva accogliere tale richiesta poiché non aveva nessun tipo di conoscenza riguardo alla comunità sorda e temeva di non riuscire a comunicare in maniera appropriata con il ragazzo per permettergli di fare questa meravigliosa esperienza in totale sicurezza. La famiglia comprese i timori dell’istruttore e nell’allontanarsi Antonio si accorse dell’enorme dispiacere negli occhi del ragazzo. Nei giorni successivi Antonio ripensò all’episodio accaduto e subito si rese conto di trovarsi davanti ad una grande iniquità. Ogni individuo che sperimenta un’immersione subacquea vuole condividere tale esperienza con tutte le persone attorno a sé, in particolare gli istruttori subacquei che hanno dedicato parte della loro vita alla scoperta di questo mondo. Tutti indistintamente devono avere la possibilità di vedere, scoprire, immergersi senza alcun tipo di limitazione.
Ed è proprio per questo motivo che Antonio cominciò a documentarsi e ad informarsi su come permettere alle persone affette da sordità di effettuare immersioni in mare aperto in totale sicurezza e di godere di questa incredibile esperienza.
Comunicare sott’acqua è sicuramente una delle azioni più difficili per i subacquei ma al tempo stesso è una delle attività fondamentali di sicurezza per coloro che praticano questo sport. I subacquei utilizzano un sistema di segnali manuali universali per comunicare tra di loro sia in superficie che durante l’immersione stessa. Ogni subacqueo deve essere in grado di trasmettere informazioni al proprio partner. Sebbene alcuni subacquei apprezzino la tranquillità, il silenzio e l’isolamento in immersione, la capacità di comunicare con il proprio compagno non è solo una mera condivisione di un’esperienza ma anche fondamentale per la sicurezza, infatti non è consentito immergersi in solitaria ma sempre rispettando un sistema di coppia. Avere quindi una comunicazione adeguata e di facile comprensione può fare la differenza in situazioni di pericolo o di emergenza ma ovviamente anche per il semplice desiderio di condivisione di osservazioni personali durante l’immersione stessa.
La maggior parte dei segnali subacquei più utilizzati sono universali, quindi due subacquei che provengono da paesi diversi e parlano lingue differenti in superficie possono comunicare tranquillamente sott’acqua.
Di seguito sono riportati i segnali manuali universali più comuni conosciuti dalla maggior parte della comunità subacquea:
A CAUSA DI UN PROBLEMA TECNICO, NON E' STATO POSSIBILE INSERIRE LE IMMAGINI RELATIVE
[figura modificata tratta da https://divingatlantis-tenerife.com/en/knowledge/dive-signs/]
Solitamente durante l’immersione è buona norma posizionarsi frontalmente e ad una distanza che permette al compagno di vedere chiaramente e completamente l’espressione del volto e il segno di nostro interesse. E’ importante assicurarsi che il compagno presti attenzione, enfatizzare la gestualità al massimo, eventualmente ripetere se il messaggio non è stato ben compreso.
E’ interessante riflettere sui punti in comune tra la lingua dei segni e la comunicazione subacquea. Esistono dei segni/segnali per ogni concetto, esistono delle regole di comunicazione, non viene assolutamente coinvolta la comunicazione verbale, etc. Non è quindi così irragionevole pensare che si possa comunicare mediante la lingua dei segni tra persone sorde e udenti in superficie ma soprattutto in immersione.
Un altro momento dove la comunicazione gioca un ruolo fondamentale per la corretta pratica di questo sport è durante il briefing prima dell’immersione stessa. Il briefing è il momento in cui l’istruttore o la guida riferiscono al gruppo di subacquei informazioni sull’immersione e sul sito di immersione che si andrà ad esplorare da lì a poco. Le informazioni riguardano le procedure di ingresso e di uscita, il profilo dell’immersione (quindi profondità e tempi), una breve descrizione del sito di immersione, la presenza di correnti o di condizioni metereologiche di particolare interesse, potenziali pericoli, la fauna marina presente, etc. Tutte queste informazioni vengono fornite ai subacquei o al diving oppure direttamente sulla barca in mare aperto, ovviamente devono essere comunicate in maniera appropriata alle persone sorde. Solitamente è presente un interprete oppure viene utilizzata una lavagna dove si possono scrivere concetti o si possono tracciare profili di immersione con numeri. Poiché i siti di immersione tendono a essere sempre più o meno gli stessi, alcuni diving si sono attrezzati ed hanno stampato e plastificato mappe del sito o informazioni per le immersioni in quella determinata area marina.
Obbligatoriamente, prima di effettuare un’immersione subacquea, indipendentemente dalla profondità che si vuole raggiungere, è necessario effettuare una visita medica per attestare il buon stato di salute. In particolare, chi ha delle difficoltà uditive deve sempre consultare il medico di base ma soprattutto effettuare una visita specialistica da parte di un otorinolaringoiatra e/o da un tecnico audiometrista.
Una volta ottenuta l'autorizzazione medica, è possibile procedere alle immersioni senza problemi, ovviamente rispettando le regole di comportamento imposte da questo sport per garantire la sicurezza dei subacquei.
Come è ben noto, all’interno della comunità sorda è possibile effettuare una distinzione tra sordi oralisti o sordi segnanti. I sordi oralisti non conoscono o preferiscono non utilizzare la lingua dei segni per comunicare con le altre persone poiché tramite la lettura del labiale e pratiche di logopedia sono in grado di padroneggiare il linguaggio verbale al pari dei non-sordi. Contrariamente, i sordi segnati sono in grado di leggere il labiale ma si esprimono quasi esclusivamente attraverso l’impiego della lingua dei segni. In generale, le persone sorde presentano difetti dell’udito differenti che in alcuni casi possono decidere di correggere attraverso l’applicazione di apparecchi acustici o attraverso l’applicazione di impianti cocleari oppure decidere di non avvalersi del supporto di questi dispositivi medici.
Ovviamente la situazione è molto più articolata di questa breve esposizione appena riportata ma necessaria per introdurre la problematica che segue, ovvero esistono delle limitazione per lo svolgimento di immersioni subacquee da parte di persone affette da sordità?
I sordi oralisti che preferiscono utilizzare la propria voce per la comunicazione sono pienamente equiparabili alle persone udenti e quindi si trovano a dover dialogare durante un’immersione attraverso quei pochi segnali manuali che vengono insegnati nel corso subacqueo, ma da un punto di vista medico non presentano alcuna controindicazione alla possibilità di svolgere questo sport. A loro volta, anche per i sordi segnati, potendo loro comunicare attraverso la lingua dei segni, non presentano controindicazioni mediche all’opportunità di effettuare immersioni subacquee, anzi come suggerito da alcuni i sordi segnati sono in un qualche modo avvantaggiati da questa modalità di comunicazione manuale che possono utilizzare senza alcun tipo di problematica sia in superficie che in immersione.
Leggermente più complicata potrebbe risultare la situazione per i sordi portatori di apparecchio acustico o portatori di impianto cocleare poiché la presenza di questi dispositivi medici a determinate profondità e/o per periodi prolungati potrebbero danneggiarsi.
I sordi portatori di apparecchio acustico devono assolutamente procedere alla rimozione del dispositivo in quanto non adatti a immersioni per tempi prolungati e per profondità rilevanti.
Ogni apparecchio acustico è accompagnato da un codice IP – International Protection, un valore internazionale che certifica il livello di protezione del prodotto e di conseguenza quanto sia al riparo dall’ingresso di polveri, corpi solidi e acqua. Solitamente gli apparecchi acustici di ultima generazione resistono al contatto con l’acqua o a piccole profondità per brevi periodi, ovviamente non permettono l’utilizzo di tali dispositivi durante una regolare immersione subacquea, soprattutto perché l'acqua salata potrebbe lasciare all'interno dell’apparecchio dei cristalli che lo danneggerebbero irreversibilmente. I sordi portatori di apparecchio acustico, quindi, non presentano controindicazioni per lo svolgimento di immersioni subacquee e la rimozione del dispositivo preserva l’integrità del prodotto stesso.
Per i sordi portatori di impianto cocleare è importante conoscere in maniera approfondita le caratteristiche del proprio dispositivo, poiché anche in questo caso bisogna procedere con la rimozione della parte esterna dell’impianto ma soprattutto rispettare i limiti di profondità e di durata dell’immersione segnalati dalla casa produttrice. I dispositivi attualmente in commercio permettono un’immersione tra i 10 e i 40 metri ma bisogna prestare molta attenzione alle tempistiche suggerite per evitare il danneggiamento dell’apparecchio. Alcuni specialisti sconsigliano addirittura immersioni oltre i 20 metri per evitare che l’eccessiva pressione possa danneggiare il dispositivo. Inoltre, bisogna assicurarsi che l’elastico della maschera non prema sul sito dell’impianto al di sotto della cute. A livello medico, anche in quest’ultimo caso, non si evincono quindi particolari impedimenti alla pratica di questo sport avendo cura di rispettare i limiti di profondità imposti dal produttore.
Come si può quindi ben dedurre da questo breve riassunto, non esistono delle controindicazioni per le persone affette da sordità nella pratica delle immersioni subacquee, quindi l’opinione comune che le persone sorde o con problemi di udito non possano fare immersioni subacquee è del tutto errata.
Questo tipo di supposizione viene anche fatta perché molte persone pensano che chi presenta difetti dell’udito non sia in grado di effettuare una delle manovre più frequenti durante un’immersione subacquea, ovvero effettuare una compensazione forzata dell’orecchio medio (più comunemente chiamata compensazione), una tecnica che permette di bilanciare la pressione interna dell’orecchio medio con la pressione esterna ambientale. Questo aspetto deve essere esplorato insieme ai medici specialisti perché effettivamente ci sono alcuni casi di persone sorde che mostrano delle difficoltà nel procedere con la compensazione, ma non si può assumere genericamente che tutte le persone sorde presentino questa problematica.
Fu subito chiaro ad Antonio e al suo staff che l’unica soluzione possibile per abbattere qualsiasi barriera alla comunicazione nei confronti delle persone affette da sordità era imparare la lingua dei segni e utilizzare questa modalità di comunicazione con i subacquei udenti e sordi. L’obiettivo principale del progetto “Segna ed InSegna” è rendere la lingua dei segni la modalità di comunicazione ufficiale dei subacquei per permettere una comunicazione chiara ed efficace.
Ed è così che questo gruppo di subacquei ha cominciato ad approcciarsi alla lingua dei segni, imparando l’alfabeto LIS e qualche saluto, per poter comunicare in maniera diretta e in totale autonomia con gli allievi sordi del corso. Durante i primi battesimi (ovvero la prima volta che un individuo effettua un’immersione con l’istruttore fino ad un massimo di 5 metri) hanno potuto interagire con le persone sorde attraverso quei pochi segni. Ovviamente per le spiegazioni tecniche e teoriche indispensabili per lo svolgimento in sicurezza dell’immersione è stata necessaria la presenza di un interprete, ma è stato ampiamente apprezzato da parte degli allievi lo sforzo di questi istruttori nell’apprendere quei pochi segni. La necessità di imparare in prima persona la lingua dei segni viene dall’esigenza di poter trasmettere e ricevere messaggi da parte delle persone sorde fuori e dentro l’acqua. Durante l’immersione, l’istruttore non può avvalersi della presenza dell’interprete e quindi deve essere in grado di comunicare personalmente con i propri allievi.
In Italia esistono diverse associazioni sportive che accompagnano le persone sorde in immersione, ma come accompagnamento di persone affette da disabilità. Poiché la maggior parte degli istruttori subacquei sono udenti, per lo svolgimento delle lezioni teoriche potrebbe essere necessario il coinvolgimento di un interprete, oppure gli istruttori stessi devono realizzare dei video accompagnati da sottotitoli o ancora realizzare delle presentazioni affinché gli studenti possano comprendere appieno le componenti teoriche del corso. Tuttavia, una volta sott’acqua, una persona sorda si trova nelle stesse condizioni di una persona udente, ovvero comunicare solo attraverso dei segnali/segni esclusivamente manuali, anzi la comunità sorda ha uno strumento fortissimo da utilizzare durante le immersioni, ovvero la lingua dei segni.
Il limite di questi programmi è una comunicazione efficace sott’acqua. In superficie si possono trovare dei metodi alternativi per lo studio della componente teorica ma una volta che si impugna l’erogatore e ci si lancia dalla barca come avviene la comunicazione? L’obiettivo deve essere quello di accompagnare le persone affette da sordità esattamente nelle medesime condizioni in cui si accompagnano le persone udenti avendo una comunicazione chiara ed efficiente sia fuori che dentro l’acqua.
Per il gruppo SCUBA360 non si deve parlare di barriere di comunicazione o di disabilità, ma semplicemente ci si impegna per l’apprendimento della lingua dei segni e per attuare un vero progetto di inclusione, esiste uno strumento che permette la comunicazione in maniera diretta e in totale autonomia tra sordi e udenti. Inoltre, è possibile da parte degli allievi udenti partecipare a delle brevi lezioni LIS prima di entrare in vasca per poi procedere con la regolare lezione subacquea, quindi allargare la conoscenza della lingua dei segni non solo agli istruttori ma anche ai compagni udenti del corso.
Nel maggio 2021 il progetto “Segna e InSegna” è stato presentato e approvato dal comune di Torino ed è stato condiviso e sostenuto dall’Ente Nazionale Sordi di Torino e dalla Onlus “Ciao Ci Sentiamo”. Inoltre, è stato validato da tre specialisti in otorinolaringoiatria degli ospedali di Torino. Ad oggi, oltre al presidente Antonio Finotti che ha conseguito il primo livello LIS, nella scuola sono presenti una docente di LIS e un’interprete di LIS, entrambe allieve subacquee.
Qualche mese fa a Bologna si è svolto l’evento subacqueo EUDI Show – European Dive Show, la più importante manifestazione espositiva europea interamente dedicata al mondo della subacquea. In tale occasione, ho avuto il piacere di incontrare e di confrontarmi direttamente con il presidente Antonio Finotti, il quale ha realizzato un intervento nella programmazione giornaliera della fiera proprio su questo progetto, presentando anche diversi video di persone sorde durante il famoso battesimo oppure proprio durante immersioni in acque libere (mare aperto). E’ stato davvero emozionante vedere l’espressione di gioia degli allievi di fronte a insegnanti subacquei in grado di comunicare in lingua dei segni. Durante l’intervento di Antonio era possibile percepire quanto fosse orgoglioso nel vedere finalmente il suo progetto realizzato e tutti noi del pubblico non potevano non essere coinvolti da tanta passione.